ESTATE: quanto mi fermo e se mi fermo?

ESTATE: quanto mi fermo e se mi fermo?

Fermarsi per l’estate è un tema scottante per molti, per alcuni non è nemmeno un pensiero, ma quello che è importante sapere è che: non c’è una risposta giusta ma che ci sono molti fattori da tenere in considerazione.
Ecco la mia lista della spesa per essere più chiari possibile:

  1. La stanchezza accumulata nel tempo: le ferie dal lavoro o le vacanze dalla scuola, ci ricordano che il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno di riposo. Nell’articolo di introduzione all’allenamento, avevamo parlato di adattamento e di supercompensazione: ecco, pensate agli stop come fasi di scarico meno programmate. Tips: durante i periodi di svago di solito si fa comunque movimento, godetevi l’aria aperta e sfruttatela e ricordatevi che comunque in estate è importante idratarsi e non rischiare colpi di calore.
  2. La perdita dei risultati dell’allenamento varia a seconda dell’età e di quanto si è sportivi: e se è vero che essere giovani ripaga, anche essere sportivi da sempre… Dopo i trent’anni la velocità della perdita di fitness quasi raddoppia, ma secondo uno studio del 2020, tre settimane di detraining non hanno influenzato la massa muscolare, la forza o le prestazioni sportive in atleti adolescenti. Appunto però parliamo di atleti: secondo uno studio del 2022, le persone che si erano allenate per raggiungere il massimo livello e forza massima hanno mantenuto la massa muscolare anche dopo un periodo di detraining di sedici-ventiquattro settimane. Jesse Shaw, professore associato di medicina dello sport presso l’University of Western States, consiglia di limitare la pausa a due settimane, così da farla funzionare come uno stop and go per una super-compensazione al rientro.
  3. Mi manca il fiato: La forza e la capacità aerobica rispondono in modo diverso al detraining, ma in generale la forza si mantiene per periodi di inattività più lunghi; mentre la resistenza cardiovascolare è la prima ad essere compromessa. Uno studio del 1984 pubblicato sul Journal of Applied Physiology: “Respiratory, Environmental and Exercise Physiology”, aveva dimostrato che in atleti che si allenavano alla resistenza e poi smettevano di farlo, il VO2 massimo (quantità totale di sangue pompata dal cuore ai tessuti al minuto) calava del 7% nei primi 21 giorni di inattività. Dopo 3 settimane, inizia a diminuire la produzione di energia dei mitocondri per le cellule muscolari, e riprendere ad allenarsi risulta più difficile. Fortunatamente però, il calo non prosegue senza fine, ma solo fino a 2 mesi, tempo dopo il quale si stabilizza. In questo caso aiuta moltissimo alimentarsi bene (che non vuol dire non godersi il ristorante sul mare) ma ricordarsi il giusto bilanciamento tra i macronutrienti in una normocalorica con una strizzatina d’occhio alle proteine, e ovviamente vitamine e sali minerali sempre al centro della nostra alimentazione, (per ogni dubbio, chiamare gli esperti!).
  4. Il piacere di allenarsi: lo capisco bene, non tutti sono sportivi e non tutti amano muoversi e in alcuni casi, serotonina, endorfine e una salute fisica migliore non bastano a farci piacere lo sport. In questo caso, non è necessario per forza continuare ad allenarsi ma cercare semplicemente di non essere del tutto sedentari.
  5. Nuovi stimoli: per chi ama muoversi e ha il terrore di fermarsi invece dico:” Perchè farlo?” Spesso gli hotel hanno piscina o palestra, i villaggi hanno sport da provare, in camping si può fare di tutto e ormai le città si attrezzano per abbonamenti per turisti. Sono nuovi stimoli e nuove idee, possiamo dedicarci di più alla mobilità o ricordarci quanto è utile lavorare in acqua… Inoltre, vi ricordo che seguire una programmazione o un coach diverso, aiutano moltissimo ad aprire gli orizzonti, a me piace moltissimo lo scambio. 
  6. Perché non tutti insieme? Per una volta genitori e figli si ritrovano insieme e allora insegnamo loro quanto è importante allenarsi e quanto è divertente condividerlo. A settembre saranno più felici o curiosi e magari scopriranno uno sport che piace loro.
  7. Adattamento e ripartenze: il primo periodo di rientro serve al “condizionamento del corpo”. E’ una fase di allenamento in cui ho bisogno di tornare ai ritmi precedenti con il tempo giusto, affidatevi al vostro coach e ascoltatevi…

Buone Vacanze dal team di Absolut Strega!

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